Vi rivedo lassù... Vi ricordo quaggiù
Ai miei nonni:
Vecchio Guerriero
Testimone della Fede
Messaggera di Dio
Sasso Squadrato
Goccia del Mare
Agresti Costellazioni
Scaglia la freccia, l'arco cacciatore.
Dall'etrusche spalle, come fosse zucca,
laggiù in basso, ruzzola
l'"Insanguinata Criniera".
Lungo la groppa rimbalza tra brucanti olivi.
Greggi di "Arieti",
con occhi incendiati dalla "Vergine Pastora"
pascolano in agresti costellazioni.
Sulla soffice lana,
il volo della luccicante "Testimone della Fede,
diviene di un equilibrio carente.
Inciampando nel vagabondo "Sasso Squadrato",
si spegne a terra, mutandosi nella "Messaggera di Dio".
Sopra la testa del "Vecchio Guerriero"
osservo la corsa di un "Capricorno".
Dalla cima della medievale torre,
la terrestre orma si tuffa,
divenendo una "Goccia del Mare",
in questo sferico "Acquario".
Trafitto il "Leone", di entrare in scena,
ognuno di loro ne è consapevole.
Cupola agreste,
animata per la conservazione della memoria…
…Recupero di un tempo che ormai è passato.
Io ne ho sempre più bisogno.
Sgobbano dal primo canto della civetta.
Il "Grande Carro" è pieno di fieno giallo.
Lungo la stradina bianca
lo accompagna la passeggera lucciola.
Stanco si siede davanti alla luminosa stalla.
C'e il toro da sfamare!
Nella stagione della fienagione
questa era la loro occupazione.
Una forza li trainava.
Sapevano di essere una famiglia.
Questo pensiero a loro bastava.
Da tutti loro, io oggi, mi sento abbandonato.
Allungo il mio braccio…
…non ricevo nessun aggancio.
Qualcuno di loro
mi verrà a prendere prima o poi!
Intanto, dalle stalle,
non giungono più i muggiti dei buoi.
Oggi, in terra, ci sono le "stalle decadenti".
La chitarra e la fisarmonica
In queste sere d'inverno a chi si ritrova a passare nelle vicinanze della casa di "Seguace di Cristo" può assistere a un concerto di musica. Per meglio raccontarvi, ci si può ritrovare per caso ad ascoltare il piagnucolio di alcuni strumenti musicali. Solamente l'orecchio ben allenato dei più esperti in musica è capace di riconoscere un'improvvisata orchestra formata solamente da una chitarra e da una fisarmonica. Questi due strumenti sono costretti a suonare quasi tutte le sere, esclusivamente per un solo spettatore. È inutile dirvi che l'incasso è misero! Costretti a suonare dopo la cena, solo perché promettono al piccolo "Seguace di Cristo" che se lui a tavola placa la sua troppa vivacità di bambino e mangia tutta la pappa loro organizzano esclusivamente solo per lui un singolare concerto musicale. È presente il palco improvvisato con seggiole e platea per il pubblico con posti a sedere. Ovviamente non mancano le caramelle da lanciare alla fine di ogni brano sonoro. A sentire queste parole "Seguace di Cristo" stregato da quei due strumenti, che tutte le sere lo accompagnano nella sua nanna, all'improvviso smette di essere un bambino e inizia a comportarsi come un adulto. Mangia la pappa in silenzio senza le solite perdite di tempo e le immancabili bizze da pagliaccio. Quello che riescono a trasmettergli nel suo profondo animo quella chitarra e quella fisarmonica nessuno riesce a capirlo. L'importante è che i risultati appaiono chiari agli occhi di tutti i suoi familiari. La cena volge al termine.
In salotto ci sono già pronte due seggiole vicine con sopra una chitarra e la fisarmonica. La chitarra è in legno, con corde in metallo perfettamente tirate. La fisarmonica si presenta tutta in plastica di color bianca e rossa, con i tasti per le note alcuni bianchi, alcuni neri. Il piccolo spettatore si accomoda. E'pronto per rallegrare il suo udito. Le corde sono pizzicate, i tasti premuti. Le note si diffondono nell'aria deliziando il piccolo "Seguace di Cristo". Certo…Quella non gli sembra a suo modesto parere una buona musica! Non gli assomiglia neppure vagamente a quella che proviene dalla televisione, oppure dallo stereo.
A questo punto "Seguace di Cristo" non è più certo che da quei due sono messe insieme le giuste note. Segni che ha visto altre volte rappresentati in raffigurazioni strane per lui indecifrabili. Il dubbio lo assale. Durante quegli strani concerti, davanti agli strumenti non c'è mai quel libro aperto con quei disegni strampalati. L'importante però è che quello è il concerto di quei due piccoli strumenti che, anche se di suonare stanno facendo finta, il loro forte legame dimostrato sul palco, rappresenta la loro competizione vinta.
Ora si trovano ben riposti in un vecchio armadio. Dopo tante battaglie si stanno riposando in silenzio. Le corde non si pizzicano più, i tasti non si premano più. Non ci sono più note che escono, non c'è più musica che si spande nell'aria. Quei due musicisti imbroglioni si sono licenziati da quell'orchestra. Hanno detto che l'incasso era misero. Beh…Come dargli torto!…Con un solo spettatore ogni sera! Hanno deciso così di andare a suonare in cielo. Sembra che lassù ci siano molte più buone anime paganti.
Contenti loro!
In concerto con nonno
Io alla chitarra,
tu alla fisarmonica.
Anche se non suonavamo buona musica,
cosa ti spetti, che io, a chi legge dica?
Di mettere insieme le giuste note
non ne ero certo,
ma l'importante, per noi, era che quello,
fosse il nostro concerto.
Di suonar bene tu facevi finta,
il nostro forte legame,
era già la nostra sfida vinta.
Una carcassa di coccinella
In un tempo andato non troppo lontano, ma neppure troppo recente, veniva costruita dal vecchio contadino una piccola casetta. All'esterno non era colorata come le altre costruzioni che "Seguace di Cristo" poteva scorgere nelle vicinanze, non aveva neppure le porte e le finestre. Era bassa di altezza, tanto che il nostro protagonista anche se è piccolo alzandosi sulle punte dei piedi e allungando il braccio può benissimo toccare la gronda del tetto. Ha una forma stretta e lunga, è divisa in tre piccoli ambienti. In uno di questi ci vive un maialino, in un altro le galline con i loro nidi per le uova da covare. Nell'ultima parte si trova un vecchio forno a legna, utilizzato molti anni prima per la cottura del pane. Oggi non è più necessario per tale funzione, tanto che il nonno di "Seguace di Cristo" l'ha trasformato in pollaio per far crescere i pulcini fino a che non diventano un po' più grandi.
Proprio dietro il pollaio suo nonno ha parcheggiato la sua prima auto, che ormai vecchia non può più essere utilizzata. Ha pensato di non disfarsene, almeno per il momento, ma di posizionarla in quel luogo e trasformarla in un piccolo magazzino. Per ottenere più spazio al suo interno le ha tolto il motore, i sedili, pure il volano. A questo punto, mancando completamente il motore con tutte le relative parti meccaniche come i freni, è stato costretto pure a togliere tutte le ruote e appoggiarla su quattro grandi ciocchi di legno, così da renderla più sicura. Il risultato di questa trasformazione? Una carcassa, un ammasso di lamiere. L'importante è che nonno "Vecchio Guerriero" è rimasto soddisfatto del risultato ottenuto, soprattutto perché svolge bene la funzione per la quale è stata trasfigurata. Nonostante l'apparenza a "Seguace di Cristo" quello scheletro di auto piace molto. È bianca con il cofano rosso e per i suoi lineamenti esteriori gli sembra proprio una gigantesca coccinella. Ai suoi occhi è proprio bella! Decide di riesumarla, di darle un'altra opportunità, di farla sentire nuovamente importante per qualcuno. Diventerà la sua giostra privata, dove al suo interno trascorrere le sue giornate da bambino.
Deve dare una sistemata al suo interno, mettere in ordine gli arnesi e gli altri oggetti che suo nonno ha gettato là un po' alla rinfusa. Così fatto la giostra è pronta per partire. Si può accomodare e dare sfogo alla sua fantasia, che lo porterà nei giorni avvenire a viaggiare lontano. Un giorno s'improvvisa pilota di auto da corsa, un altro un autista che accompagna i bambini piccoli all'asilo.
"Seguace di Cristo" gioca in quell'auto, o meglio quello che rimaneva di una macchina, sempre da solo, ma si diverte come un pazzo. Certo, per spassarsela così un po' di sacrificio lo deve fare, il piccolo "Seguace di Cristo". Il prezzo da pagare? Stare per ore, dentro quella carcassa di ferro senza aria condizionata. Scusate mi correggo, l'aria condizionata c'e…Condizionata dalle stagioni! Durante l'inverno è freddo e durante l'estate è caldo. A "Seguace di Cristo" però questo non importa. La voglia di giocare dentro quella coccinella è più forte di qualsiasi sensazione di freddo e di caldo da dover sopportare. Poi le vuole bene. E' stata per molti anni l'automobile di suo nonno "Vecchio Guerriero."
La vecchia 600
Da tempo nascosta dietro il pollaio,
ti era rimasto solo il telaio.
Niente motore, niente sedili,
una vera carcassa eri.
Io ti ricordo come se fosse ieri.
Neppure le ruote tenevi,
sopra quattro ciocchi sedevi.
Bianca con il cofano rosso, eri proprio bella!
A me sembravi una coccinella!
Un giorno pilota,
un giorno autista,
però mancava pure il volano!
La mia fantasia doveva viaggiare lontano.
In un magazzino trasformata,
io ti avevo riesumata,
nella mia giostra privata.
In quell'ammasso di lamiere,
che freddo d'inverno!
D'estate poi c'era un gran caldo.
Non mi importava,
quella era stata l'automobile di mio nonno!
Il vecchio ape arancione
Settembre. Le vacanze estive iniziate con la fine dell'anno scolastico stanno per terminare. C'è solamente tempo per l'ultimo periodo di villeggiatura, che il nostro "Seguace di Cristo" lo trascorre insieme ai suoi genitori nella casa natale del suo babbo. Sono ospiti di nonno "Sasso Squadrato" e di nonna "Goccia del Mare" in quel paese che sembra sdraiato su di una collina tutta di pietra che si trova lassù. "Seguace di Cristo" lo può scorgere anche dalla cima della collina dove abita, basta che si reca dietro casa. Qui rivolge lo sguardo in direzione nord ed eccolo là, quasi riesce a racchiuderlo tutto in una mano. Con un po' d'immaginazione e senso di orientamento è capace perfino di vedere l'abitazione dei nonni, che affacciati alla finestra lo salutano con la mano.
In questo periodo del mese il paese è tutto in festa. Sono organizzati molti giochi, gare per adulti e bambini. Il luogo dove si svolgono le competizioni si trova molto vicino alla casa dei nonni di "Seguace di Cristo", tanto che lo accompagna suo nonno "Sasso Squadrato" sulle sue spalle. Al nostro piccolo campione piace da matti gareggiare su piccoli trattori a pedali di plastica. La gara consiste nell'attraversare un piazzale in cemento e raggiungere il traguardo, naturalmente prima degli altri bambini. Vince sempre lui. È fortissimo. Nipote e nonno portano sempre a casa il trofeo del primo posto. Naturalmente "Seguace di Cristo" a fine gara è affaticato, quindi il viaggio di ritorno lo ripercorre seduto sulle spalle di suo nonno.
Di mattino però il primo impegno che devono affrontare insieme è un altro. Escono da casa molto presto e si recano in garage, che i suoi nonni chiamano il fondo. Lì trova riparo il vecchio ape 50 di suo nonno "Sasso Squadrato". Una carcassa di lamiere di colore arancione, con tanto di stretto abitacolo, piccolissimo cassone e tre ruote tutte storte, che "Seguace di Cristo" non riesce a capire come possono girare nel modo corretto. Salgono dentro il posto di guida, prima suo nonno e poi lui. Già questa prima operazione è una vera impresa.
"Seguace di Cristo" è piccolo, ma suo nonno è un uomo molto grande, tanto che chiudendo lo sportello si ritrova come pressato, quasi non riesce a respirare. Se questo non basta a rendere la situazione già molto complicata, a peggiorare quel momento di partenza ci pensa l'accensione del piccolo motore. Questa la compie suo nonno tirando a se una leva di ferro, che attiva il risveglio del già stanco ape arancione. Il colpo con il braccio è forte, tanto che tutto l'abitacolo barcolla, proprio come fa la barca in mezzo al mare in tempesta. Comunque a parte questo piccolo particolare il motore inizia a scoppiettare come fa il fuoco di un falò. A questo punto suo nonno gira il polso verso l'alto, innescando la prima marcia in avanti. La carcassa si muove, è pronta per trasportarli a destinazione. Nonno "Sasso Squadrato" è sempre sereno quando porta con sé il nipote al suo terreno. Questo si trova appena fuori il paese, in aperta campagna. C'è da dare il mangime ai polli, da zappare l'orto e da innaffiare le piccole piantine. Al momento del pranzo i due ritornano a casa molto stanchi ma felici di aver lavorato insieme quel terreno, che i nonni chiamano, nel loro gergo paesano, la cetina. " Seguace di Cristo" non è mai riuscito a capire il vero significato di quella parola a lui tanto strana.
L'estate sta terminando e "Cri Cri" deve fare ritorno alla sua casa per dover iniziare un altro pesante anno scolastico. Rivedrà i nonni durante i successivi fine settimana, per poi rivivere quelle indimenticabili avventure estive nel prossimo mese di settembre. Purtroppo quei periodi di festa paesana sono stati troppo pochi, trascorsi con i nonni paterni, soprattutto con nonno "Sasso Squadrato". "Seguace di Cristo" è ancora molto piccolo quando suo nonno è portato in cielo da una logorante malattia, regalatagli dalla miniera di carbone dove ha lavorato da giovane. Oggi "Seguace di Cristo" rivolgendo lo sguardo a nord lo pensa e lo ricorda ancora, con i brividi di nostalgia che gli scendono giù lungo la sua schiena. Oggi lo rivede girovagare per le strade del paradiso con il suo vecchio ape 50 tutto arancione.
Sasso squadrato
Sasso squadrato il tuo nome, io, ancora, ti penso,
in ogni dove.
Sotto la grande rocca stavi, con questo nome,
eran tanti i nostri avi.
Sempre con te
le domeniche da bambino, giravamo con il tuo apino. Sempre sereno,
quando andavamo al tuo terreno. Polli da governare,
orto da zappare.
Poi c'era da innaffiare il seme. Alla sera stanchi,
ma soddisfatti dell'operato insieme. Alla festa paesana, poi,
mi ci portavi sulle spalle,
io vincevo alla corsa dei trattori, ma anche a quella delle balle.
Dalla miniera, però,
una logorante malattia ti eri portato, ancora troppo giovane,
te ne sei andato.
Sasso squadrato il tuo nome, io, ancora, ti penso,
in ogni dove.
"I nonni sono un tesoro prezioso e un legame speciale nella vita di molte persone. Possono offrire una prospettiva unica, un'infinita quantità di amore e saggezza derivata dalle loro esperienze di vita. Svolgono un ruolo cruciale nell'arricchire la vita dei loro nipoti, donando loro amore, saggezza e un senso di continuità familiare. Il loro impatto dura per generazioni, lasciando un'eredità preziosa di affetto e apprendimento.
Vi rivedo lassù...Vi ricordo qua giù...è un omaggio delicato e intimo per i propri nonni, i cui tanti ricordi, dipinti dall'autore, ci rimandano in un'epoca piena di nostalgia".