L'enigmista

Escursionista

I fiumi risalendo….

... Le pianure, le colline esplorando

Santa Fiora

Dalla collina dove abito, nel comune di Campagnatico, tutte le sere mi piace soffermarmi ad osservare la valle dell'Ombrone. M'incanta la visione di quel serpentone verde che facendosi strada nel paesaggio a nord, entra nella pianura sottostante dove, assumendo un percorso tortuoso, continua il suo cammino attraversando la maremma, fino giungere al mare. Da questa mia contemplazione mi si è maturata una fantasia personale. Considerare l'Ombrone, ma anche gli altri fiumi che attraversano il nostro territorio, come vie d'acqua, che risalendole possiamo ammirare le pianure e le colline approfondendo la loro storia, la loro geografia, la loro natura. Allora immagino di essere una guida escursionistica che accompagna gruppi di bambini in lunghe camminate, seguendo i percorsi dei fiumi, poi addentrandosi nei luoghi, percorrendo i sentieri e le stradine bianche tipiche dei nostri comuni. In quest'avventura incontreremo i vari paesaggi, con la loro storia, la loro geografia, l'archeologia, la loro flora, la loro fauna. Un'avventura che spero i bambini possano gradire anche stando seduti con davanti un gioco enigmistico da risolvere. Si perché ho scelto di tramutare questa mia fantasia, in un piccolo progetto didattico e ho preferito le parole crociate quale soluzione per poterlo realizzare, dove l'insieme dei quadratini bianchi che formeranno poi le parole, quale soluzione alle definizioni date, rappresentano, nella mia mente, proprio quelle stradine bianche che insieme percorriamo. Il mio intento è di far conoscere ai bambini, attraverso un gioco intelligente fatto di semplici definizioni, il territorio dove vivono, quindi di divertirsi nel farlo…Sono bambini devono giocare! Ma anche di trasmettergli l'emozione dei luoghi dove sono nati, di sentirsi in sintonia con la natura che li circonda e di rispettarla.


Un vero e proprio cruciverba dedicato alla città di Santa Flora.

Santa Fiora è un comune italiano di 2 542 abitanti della provincia di Grosseto in Toscana. Fa parte dei borghi più belli d'Italia.
Citata per la prima volta in un documento dell'anno 890, Santa Fiora è ricordata come villa con oltre cento poderi nel 1082 e come castello nel 1141, detto di Santa Flore. Dominio storico dei conti Aldobrandeschi, fu sede della contea assegnata nel 1274 a Ildebrandino, figlio di Bonifacio, quando il territorio aldobrandesco fu diviso nei due rami di Santa Fiora e Sovana: l'area della contea di Santa Fiora comprendeva anche i territori di Arcidosso, Castel del Piano, Roccastrada, Castiglione d'Orcia, Semproniano e Selvena. Nel corso del XIII secolo, Santa Fiora divenne uno dei centri più importanti della Toscana meridionale, fulcro della resistenza ghibellina al governo di Siena, arrivando a mettersi in opposizione ad Abbadia San Salvatore, che ormai da secoli dominava l'area del Monte Amiata. La località è citata da Dante nel VI canto del Purgatorio proprio per la sua appartenenza ghibellina («e vedrai Santafior com'è oscura»). Nel corso del XIV secolo, la città iniziò a cadere sotto l'influsso di Siena, perdendo i castelli di Arcidosso e Castel del Piano, conquistati da Guidoriccio da Fogliano nel 1331, e finendo occupata dai senesi negli anni tra il 1380 e il 1384, anni in cui si assisté alla distruzione dei palazzi comitali ed alla costruzione di una nuova rocca. Alla fine del XIV secolo la contea, fortemente indebolita, rimaneva in possesso solo dei castelli di Santa Fiora, Castell'Azzara e Scansano. Con la fine degli Aldobrandeschi, alla metà del XV secolo il territorio della contea passò alla famiglia Sforza in virtù del matrimonio tra Cecilia Aldobrandeschi, figlia dell'ultimo conte della casata, Guido, e Bosio Sforza, nato a Montegiovi da Muzio Sforza e Antonia Salimbeni. Il figlio di Bosio, Guido Sforza, governò la contea tentando di riportare Santa Fiora agli antichi fasti: arricchì la città con opere d'arte, come le terrecotte di Andrea della Robbia della pieve delle Sante Flora e Lucilla; fece costruire palazzi nobiliari e opere pubbliche come la Peschiera; ospitò più volte papa Pio II Piccolomini legando rapporti con il papato (sposò anche la nipote di Alessandro Farnese, futuro Paolo III); difese Santa Fiora dal tentativo di invasione delle truppe del duca Valentino Borgia; entrò inoltre nella leggenda e nel folclore locale per aver ucciso un "drago" che infestava quei territori, il cui teschio è conservato nel convento della Selva. Nel corso degli anni gli Sforza, dal XVII secolo uniti con i Cesarini, interessati più ai legami con Roma che all'antica capitale della contea, lasciarono Santa Fiora nelle mani di alcuni vicari, tra i quali sono da ricordare soprattutto i Luciani e i Menichetti, poi nel XIX secolo Ricci Menichetti, infeudati di Castell'Azzara. Infine, nel 1624, la contea fu annessa al Granducato di Toscana. Santa Fiora conobbe una certa ripresa economica tra il XIX e il XX secolo, quando si affermò importante centro minerario per l'escavazione del cinabro, venendo raggiunta da numerosi lavoratori da ogni parte della Toscana.


Orizzontale

· UN TERZIERE COMPRENDENTE LA PESCHIERA

· UN TERZIERE DOVE UN TEMPO ESISTEVA UN GHETTO EBRAICO

· MAMMIMERO MARRONE CON LE CORNA NEL BOSCO DELLA SANTISSIMA TRINITA'

· UNA FRAZIONE

· PORTA DI ACCESSO AL CENTRO STORICO

Verticale

· UNA FRAZIONE DOVE SONOPRESENTI MOLTI FONTANILI NATI DALLE NUMEROSE SORGENTI

· FAMIGLIA CHE DOMINO' I FEUDI DELLA MAREMMA E DELLA MONTAGNA

· UNA FRAZIONE DOVE UN TEMPO ESISTEVA UNA CAVA DI SASSO PEPERINO

· RISERVA NATURALE CHE PRENDE IL NOME DAL CONVENTO DELLA TRINITA'ILLOCALITA' SELVA



Lista parole

ALDOBRANDESCHI – ARCIDOSSO – BAGNOLO – BAGNORE – BALDINA – BORGO – BOSCODELLASANTISSIMATRINITA – CAPRIOLO – CARNEVALEMORTO – CASTAGNO – CASTELDELPIANO – CASTELLAZZARA – CASTELLO – CINABRO – CINGHIALE – FAGGIA – FAGGIO – FESTEDIPRIMAVERA – FIORA – MARRONETO – MONTECALVO – MONTECATINO – PESCHIERA – PIAZZAGARIBALDI – QUERCIE – ROCCALBEGNA – SANMICHELE – SANROCCO – SANTAFIORA – SANTAFLORA – SELVA – SEMPRONIANO – SAPRVIERO – SPILLI – TASSO – VOLPE

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