Ricordi elementari
Ricordo, racconto…
Suona la campanella
Io sono qui, con i piedi sulla soglia d'ingresso, pronta a oltrepassarla per l'ultima volta. Oggi, vi leggo l'ultimo capitolo della mia storia elementare. Quanti ricordi! Quanti pensieri camminano, come impazziti, nella mia mente! Nel primo capitolo di questo libro, lungo cinque anni, vi ho letto di una bambina timida e chiusa in se stessa. Con lo sfogliare le pagine, la protagonista è cresciuta, acquisendo sempre più fiducia della propria coscienza. Prima di tutto il nuovo superpotere coraggio, afferrandola per mano, l'ha accompagnata nella sua cameretta. Insieme hanno affrontato la paura, sconfiggendo quella figura nera, che tutte le notti, da dietro il guanciale la osservava. A scuola ha imparato a giocare con i suoi compagni e a ripetere, con migliore comunicazione, la lezione alle sue insegnanti. Credo proprio che tale crescita le tornerà utile dal prossimo settembre. Un mattino si ritroverà a girare la copertina del nuovo libro, dalle impresse parole ancora più impegnative da memorizzare, dal titolo: "la media educazione"…
Mi presento
Da quanto riportato su un calendario di un antico popolo, l'anno 2012 doveva rappresentare la fine del mondo e invece…
… Provenendo dalla costellazione del capricorno e svolazzando tra greggi di stelle al pascolo, un'ape sbatte sul pianeta terra. Attratta dai suoi colori e profumi decide di fermarmi per riposare un poco.
Gennaio.
Bersaglio di calci e pugni, una diga si rompe, facendo riversare, sulla pianura di mattonelle quadrate, una grande quantità d'acqua. Travolgente è l'inondazione di emozioni, con conseguente fuga di persone in ogni direzione. Cavalcando l'ultima onda, sono spinta verso la mia meta prefissa: un cuore immenso di mamma. Non avendo le ali non posso certo ingannarvi e convincervi che sono un angioletto! Direi più un diavoletto, irresistibilmente attratto dal distruggere piatti e bicchieri. A parte questa dote, il mio babbo, ghiotto del nettare dei fiori, ha voluto battezzarmi con un nome che porta, sulle spalle, il significato di "ape". Ora ho le ali. Non mi sono ancora trasformata in un angelo, ma comunque, grazie a questo corpo piccolo come un insetto, mi sento libera di volare da un abbraccio e l'altro. Durante la primavera e l'estate mi piace svolazzare tra i vasi dei fiori in giardino, mentre rincorro i mici impauriti dal mio fastidiosissimo ronzio. D'inverno sorvolo qua e là la mia scatola riscaldata, scorgendo dall'alto alcune leggendarie immagini del mio atterraggio su questo mondo. Danzare tra un abbraccio e l'altro mi piace molto, ma questo corpo sempre più pesante, mi costringe a camminare con le mie gambe. Sto imparando anche a mettere la testa sott'acqua, come fossi un pesce, anche se tutt'oggi io mi sento sempre una leggera e spensierata ape… Questo quando sono circondata dai miei simili. Invece con i miei genitori e mia sorella ho un rapporto litigioso, perché in casa si ritrovano a convivere, in accordi poco armonici, un capricorno, due leoni e uno scorpione.
Mi piace guardare
Il mio cartone animato preferito
Il mio cartone animato preferito è ambientato sotto il mare. Ho preso l'abitudine di guardarlo al mattino del sabato e della domenica. Appena apro gli occhi, corro subito in cucina, dove trovo la mia mamma che mi prepara la colazione con latte, miele e marmellata. Il tempo di un abbraccio e mi tuffo subito sul telecomando per collegarmi al canale giusto. Ecco, vi presento il mio cartone preferito. Il protagonista è una spugna gialla che vive in una casa a forma di ananas. Il suo animaletto di compagnia è una lumaca che girella lasciando la striscia di bava. Gli altri personaggi sono: un polpo e un granchio che lavorano in un ristorante, una stella marina che vive dentro una roccia, uno scoiattolo scienziato che dimora su un albero dentro una bolla e un insetto dall'occhio gigante che intende rubare le ricette del ristorante per farle sue e usarle nella propria trattoria. Ogni volta che io guardo questo cartone animato, provo felicità. A me piace molto il mare e gli animali che vi abitano, anche se, in tale disegno animato, i personaggi sono insoliti, così come sono strane le case, dove abitano. Non è certo da tutti i giorni, vedere uno scoiattolo che vive su un albero dentro una bolla!
Mi piace guardare
Il mio film preferito
A me piace il film catastrofico. Lo guardo sempre il mercoledì sera. Come accendo la televisione, un paese degli Stati Uniti d'America trema. Non certo per il freddo! Tutta colpa della terra che si muove, in ogni direzione, come se avesse perso la pazienza e fosse impazzita. I buoni sono gli abitanti della zona e il cattivo è il terremoto. Il protagonista di tutta la storia è l'uomo muscoloso. Grazie alla forza e al coraggio, porta in salvo tutte le persone che si trovano in pericolo. Ieri sera, sconfitta anche l'ultima scossa, ho abbuiato i paesaggi mozzafiato di quel lontano territorio e sono andata nella mia cameretta per dormire. Come ho chiuso gli occhi, il maleducato terremoto, senza neppure chiedere il permesso, è entrato in casa mia. Mattino seguente. Pian piano mi sbottono gli occhi. Ho paura di vedere il soffitto crollato. Con sorpresa scorgo che le travi di legno sono sempre orizzontali e i miei pupazzi non sono scappati, ma stanno sempre dormendo abbracciati, tra se, in fondo al letto. Anche per questa volta non c'è bisogno che l'uomo muscoloso venga a salvarmi. Aspetto che il cuore smetta di galoppare e corro in cucina a guardare il mio cartone animato preferito ambientato al mare. Vedendo il caldo movimento delle onde mi dimentico subito del freddo tremore della terra.
La mia casa
Oggi vi descrivo dove abito. Oltrepassato il paesino di poche case, entriamo nella valle del serpeggiante fiume dominata da una collinetta, sulle cui spalle si trova seduta, come una vecchietta stanca, la mia casa. È circondata solamente dalla campagna. Tutt'intorno a me vedo lunghissimi filari di vite, i molti ulivi amanti della pace e una distesa di giallo grano che, spinto dallo scirocco, ondeggia come il mare. Di mattino, quando mi reco a scuola, le pascolanti mucche, per un attimo, alzano le corna da terra e smettendo di strappare l'erba mi salutano, raccomandandosi di portare loro un buon voto. Vicino alla mia abitazione vive anche un boschetto, dimora di tanti animali, come il capriolo che, tutte le sere, vedo saltellare sotto il frutteto. All'ingresso del cortile crescono indisturbati due giganteschi cipressi, guardiani della collina. Le pareti della mia casa sono bianche. Sopra il suo cappello di rosse tegole, se ne sta in piedi il camino, come fosse un missile pronto al decollo, diretto verso la luna. Sulla grondaia di rame vedo un colorato pallone, appollaiato come un uccellino, ricordo di un gioco estivo. Tutti i davanzali delle finestre fanno da divano ai vasi di fiori. In giardino, alcune sere d'estate, incontro anche delle lucciole, somiglianti a stelle, facenti capolino tra i cespugli del rosmarino e le pietre del muretto. Forse sono volontariamente cadute dall'avvelenato cielo, per venire a respirare l'aria pulita della mia campagna!
La mia cameretta
Oggi vi descrivo la mia cameretta. Appena spalanco la porta di castagno, davanti a me, si presenta un grande armadio color lilla, con la pancia piena dei miei vestiti e di tanti giocattoli. A sinistra si trova un basso mobile bianco, contenete la mia biancheria intima. Sulla parete di destra è appesa la finestra per guardare fuori, nascosta da una tenda a linee verticali colorate. Di fronte al lettino è sistemata una scrivania sempre di color lilla che sorregge, sulle spalle, un grande fardello pieno di penne di ogni genere e la grande televisione. Sopra la testa della scrivania, si vede, appeso al muro, un altro mobile contenente: lampade di ogni forma, salvadanaio, libri, diari e pupazzi di ogni razza. La mia cameretta è piccina come una formichina, ma è il nascondiglio preferito di un paffuto guanciale campione del mondo di morbidezza. Quando il mattino mi sveglio per andare a scuola, non vorrei mai smettere di abbracciarlo.
… rifletto
... Ritorniamo a oggi
La vedo commuoversi, nel rileggere, il quarto capitolo delle elementari racconta della maestra di matematica, improvvisamente scappata via dai suoi bambini chiassosi per rifugiarsi nella pacifica isola della pensione. All'istante le lacrime smettono di scendere e le sale l'entusiasmo nel tuffarsi nella storia. Ora cammina sulle pietrose strade dell'antica Roma: il Colosseo le rimarrà, per tutta la vita, il simbolo di quell'ultima elementare gita. Addio cara aula, ti lasciamo le mattonelle consumate dai salti e muri stanchi delle grida. Addio cortile, sulla tua erba abbiamo corso, inciampato e siamo caduti, poi rialzati, come da una brutta interrogazione. Vecchia lavagna, mai scorderò lo stridulo del gesso, mentre scivola sulla tua schiena. Alle mie maestre dico grazie per averci accompagnato in questa avventura, attraversando parole, fiumi, montagne, incontrato villaggi preistorici e sconfitto eserciti di numeri. Oggi le mie vene sono autostrade invase da un traffico di emozioni. Ora vi devo salutare, sto per sedermi, per l'ultima volta, al mio banco. Comunque le scuole medie non sono lontane! Un giorno tornerò a farmi una camminata in questo vecchio cortile…
… Magari senza inciampare!
Affascinante racconto che ci porta indietro nel tempo, nei giorni spensierati dell'infanzia di Cristiano alle elementari. Attraverso gli occhi curiosi e la mente vivace di questo bambino, esploriamo il mondo magico e sorprendente che si svela dietro ogni angolo della scuola.
Cristiano, con il suo entusiasmo contagioso, ci guida attraverso le avventure quotidiane di un piccolo studente: dalla scoperta delle lettere dell'alfabeto, alle prime amicizie che sbocciano come fiori in primavera, fino alle avventure più strampalate durante le ricreazioni. Il racconto cattura l'innocenza e la meraviglia di un periodo in cui ogni giornata è un'opportunità per imparare qualcosa di nuovo e costruire ricordi che dureranno per sempre.