Orme nel sentiero del tempo
Apro il cuore alla natura libera, dove vivo. Il creato diventa il luogo della memoria ricca di ricordi, dove i pensieri, sulla carta, divengono il racconto, grazie ad una mente da far fruttare. Cammino per mano alla mia campagna. Una tranquilla collina, con la quale dialogo ogni giorno. Un territorio raro dove tutti gli animali vivono allo stato brado. Una natura libera che, aprendomi il cuore, diviene il luogo di una memoria ricca di ricordi, a volte nostalgici. Ricordo che sul quel terreno, oltre la siepe, viveva il vigneto, dove oggi mi rivedo da bambino nel mezzo ai suoi paralleli filari, che cammino su e giù, lasciando le mie piccole impronte sul fangoso terreno. A ogni passaggio l'autunnale frutto avevo raccolto. Per me, durante quei lontani giorni di vendemmia era festa in questo posto.
Oggi, chiudendo gli occhi, rivedo con la mente la vecchia cantina dove, con mio nonno, rimescolo il mosto nel grande tino, facendomi avvolgere dal suo buon profumo. Ripenso anche all'amicizia spensierata tra me e il vecchio contadino. Un profondo sentimento che a me bambino mi si presentò come un'occasione di crescita irrepetibile. Voltando lo sguardo a sinistra vedo, come pitturati sullo sfondo agreste, alcuni vecchi attrezzi agricoli, un tempo sfavillanti, ma oggi sommersi da una vita di passività, in una condizione di conservazione fragile e disabile. Avverto il forte desiderio di bloccare nel tempo le storie più importanti, animando un personale progetto di conservazione della memoria. Recuperare quel tempo ormai passato, ma che della sua profondità ho ancora bisogno. Durante il susseguirsi delle quattro stagioni osservavo quell'indaffarato contadino, che arava la sua terra, dopo, disponeva con cura il seme. Questo nasceva, cresceva fino a diventare un giallo grano, che durante il solleone veniva mietuto. Osservando queste lavorazioni agricole, pensai: non possiedo terre da arare e neppure animali da allevare, ma sono dotato di una mente da far fruttare! I miei pensieri, sulla carta, diverranno il racconto, non ritrovandomi un campo arato, ma un foglio inchiostrato, dove le parole impresse saranno come i chicchi del grano che riempiono la spiga. Come un cancello di legno che si spalanca per far uscire o entrare gli animali di una fattoria, allo stesso modo il mio cuore si apre per far addentrare, chi lo desideri, nello sterminato territorio della mia mente. Racconto un mondo fatto di una natura semplice e schietta, con il compito di mettere al centro del suo gravitare i grandi temi, come il valore dell'amicizia e della condivisione, il mio amore inestinguibile per il creato e la continua ricerca autentica dell'essenza delle varie realtà che mi circondano.
"Da una battaglia spirituale e interiore combattuta nel passato, il mio io è risorto. La mia anima immortale ne è uscita vincitrice. La provvidenza mi ha illuminato e fatto capire tutto nel modo migliore e più adatto alla mia mente. Ho iniziato a pensare con il cuore e con il cervello…Allora ho ricordato, immaginato, conosciuto, voluto, contemplato. Mi sono sentito illuminato e ispirato, iniziando un cammino, dall'alba al tramonto, tra colori e profumi della natura, lasciante orme meritevoli di restare impresse nel sentiero del mio tempo.
Serpentone verde: m'incanta la visione
del tuo tortuoso strisciare,
tra grandi massi pascolanti
Il fiume Ombrone, facendosi strada nel paesaggio a nord, entra nella pianura sottostante dove, assumendo un percorso tortuoso, continua il suo cammino attraversando la maremma, fino giungere al mare.
Territori solitari,
per i miei momenti rari.
Luna silenziosa
Sono un solitario. Sono riservato, la mia vita custodisco gelosamente in privato.
Spiaggia desolata,
luce offuscata.
Vola il mio pensiero interiore.
La solitudine è il mio segreto amore. In sua compagnia, esterno il mio pensiero interiore.
Chiudo gli occhi.
Odo echi provenire dal passato.
Orme nel sentiero del tempo
Tutto intorno a me è avvolto dalla nebbia. La mia mente mi sta nascondendo qualcosa. Poi scorgo orme, impresse nel terreno fertile della mia memoria.
Racconto agreste:
confine tra inconscio senza tempo e
luogo sacro della natura
Il sole sorge lentamente e i primi raggi si filtrano tra le foglie degli alberi. Ci si trova immersi in uno spettacolo senza tempo. La bellezza della natura si svela in ogni suo dettaglio, come un dipinto vivente, pitturato con i colori più vivaci.
Vecchio contadino:
bambino immerso nella natura.
Occasione irrepetibile
Protagonista è l'amicizia spensierata tra il bambino e un vecchio contadino, che vive immerso nella natura. Questo profondo sentimento, al bambino appare un'occasione unica.
Cuore agreste:
cancello campestre,
aperto nello sterminato territorio della mente
Davanti si mostra il grande cancello di legno. Tolgo l'anello che lo tiene serrato. Questo si spalanca come un manoscritto. Subito intenso giunge al nostro naso un buon odore di selvatico. Racconti pascolano nella vastità della mia mente.
Creature senza tracce di lacrime,
arcobaleno senza sfumature di nero.
Pascolo con scie di lucciole
Non stupidi esercizi sotto un tendone colorato, ma un cartone colorato, dagli animali interpretato.
Spiaggia: natura libera,
luogo di memoria.
Infiniti granelli di ricordi nostalgici
La spiaggia diventa il luogo della memoria, ricco di ricordi, anche molto nostalgici.
Il corpo dorme…La mente lascia le orme.
Memorie, ricordi agresti.
Stupore e paura invadono la mente
Protagonista è il pensiero, che solitario, nel buio, interpreta scene confuse e indefinite di persecuzione per opera di spiriti maligni. Storie angosciose, che sprigionano un grande malessere interiore, diffondendo ansia e tormento.
Batte forte un cuore.
Due creature, appoggiando le teste,
si afferrano per mano
Due bambine s'incontrano, dopo molto tempo, sul verde prato e appoggiando le teste, si afferrano finalmente per mano, disegnando forme tondeggianti che ricordano un cuore pulsante.
Vuota, silenziosa stanza,
ricordo d'istruzione.
Alla spalle non c'è più la nera lavagna
Sono tornato a farmi una camminata nel vecchio cortile delle elementari, rivedendo le avventure più strampalate durante le ricreazioni, riguardando dal vetro quella spensierata e magica stanza.
Ricordo, racconto.
Pensieri impazziti
camminano nella mia mente
Attraverso una mente vivace, esploro con entusiasmo ogni angolo della mia scuola, guidandovi nelle avventure quotidiane di un piccolo studente.
Smettono di scendere le lacrime.
Tuffandomi nella storia
cammino sulle pietrose strade
Mi commuovo nel sentire per l'ultima volta la campanella suonare. Ora, camminando, con il pensiero, sulle pietrose strade dell'antica Roma, simbolo di quell'ultima gita elementare, smetto di piangere.
Mattonelle consumate dai salti.
Muri stanchi delle grida.
Piange il gesso sulla schiena della lavagna
Sto per sedermi, per l'ultima volta, al mio banco. Con meraviglia ogni angolo dell'aula diventa un'opportunità per costruire ricordi che dureranno per tutta la vita.
Non piangere gesso…
…Un giorno tornerò a farmi una camminata in questo vecchio cortile.
Parole, fiumi, montagne, villaggi preistorici. Sconfiggo eserciti di numeri.
Vene invase da un traffico d'emozioni
Ricordo ogni giorno di scuola come un'opportunità per imparare qualcosa di nuovo. Grazie maestra per avermi accompagnato in quest'avventura, oltrepassando i confini della geografia, conoscendo popoli di ogni era, rialzandoci dopo essere caduti inciampando su serpeggianti numeri.
"Orme nel sentiero del tempo è un racconto poetico e fotografico di un mondo idilliaco e immerso nella natura, della cui più intima essenza il protagonista si nutre, in un susseguirsi di incantevoli sensazioni."